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LA BIBLIOTECA IMMAGINARIA DI RABELAIS

DA UN’IDEA DI PAOLO DELLA BELLA E GIANNI ZAULI

A cura di  Alda Failoni e Giovanna NIcolini

Inaugurazione 9 novembre 2019 ore 19:00

Dal 10 novembre al 7 dicembre 2019

HORTUS ARTIERI

Vicolo dei Birri 7 - 38122 Trento

Giovedì - Venerdì: 10:30/12:30 - 17:00/19:00

Sabato: 10:30/12:30

(anche su appuntamento)

L’Hortus Artieri presenta La Biblioteca immaginaria di Rabelais, una mostra itinerante dedicata alla più celebre delle opere dello scrittore francese: Gargantua e Pantagruel (1532-64). La mostra nasce da un’idea di Paolo della Bella (autore con Paolo Albani di Mirabilia, catalogo ragionato di libri introvabili) e Gianni Zauli (scrittore, organizzatore dell’iniziativa Libri mai mai visti).

 

Gli ideatori, appassionati di libri rari, introvabili, fantastici, “inesistenti”, hanno proposto ad alcuni artisti di realizzare libri-manufatto, ispirandosi al catalogo che compare nel VII capitolo del secondo libro di Gargantua e Pantagruel. Pantagruel arriva a Parigi e, “dopo aver assiduamente studiato le sette arti liberali”, visita la biblioteca di San Vittore e “giudicò che la biblioteca era magnifica , specialmente per certi libri che vi trovò”. Rabelais ci fornisce il catalogo di questi libri...Majoris, De modo facendi budinos; Dei piselli al lardo, cum commento; Il Pissi Pissi dei Padri Celestini...

 

Si tratta  di un catalogo burlesco in cui lo scrittore  ha voluto farsi beffe di tutta la scienza scolastica e teologica, parodiando i titoli di un certo numero di trattati medioevali ancora assai famosi e celebrati al tempo, con lo spirito irriverente che lo contraddistingue.

 

Rabelais, durante il suo soggiorno a Parigi, aveva veramente visitato la biblioteca della celebre abbazia, centro importanti di studi religiosi e giuridici. A quasi cinquecento anni di distanza quel catalogo di libri immaginari prende vita nelle opere di artisti già usi a misurarsi con sfide impossibili, molti di loro hanno partecipato al concorso internazionale Libri mai mai visti. Gli artisti raccolgono l’invito loro rivolto con la stessa ironia con cui Rabelais ha composto la sua opera. Rinasce la biblioteca immaginaria di Rabelais con libri veri e propri e oggetti realizzati in vari materiali: come la Pantofola dei decreti in ceramica o la Ciabatta dell’ umiltà eseguita in tessuto purpureo finemente ricamato.

 

Dei cinquanta libri oggetto iniziali che componevano la biblioteca immaginaria nelle sue prime installazioni, la mostra realizzata all’Hortus ne presenta trenta: “Libri da sfogliare, laddove ci sono pagine, oggetti da vedere e toccare.”

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