
Alda Failoni, olio su tela, 2016
GIARDINI ALL'HORTUS
Una storia dei giardini occidentali tra estetica del paesaggio e viaggio delle specie
INCONTRO CON
Il dott. Fabrizio Fronza, curatore dei parchi termali di Levico e Roncegno
Data:
Venerdì 12 aprile 2024
Orario:
18:00
Sede:
HORTUS ARTIERI
Vicolo dei Birri 7 - 38122 Trento
Parchi e giardini hanno accompagnato la storia dell’umanità, rappresentando metaforicamente le nostre idee e il mondo in cui viviamo. Dai giardini dell’antichità fino a quelli alla “francese” che celebravano la grandezza di re e imperatori, il concetto di giardino è sempre cambiato e si è adattato alle esigenze e alle concezioni estetiche del tempo. Con l’avvento dell’illuminismo, abbandonata la visione antropocentrica del Rinascimento e del Barocco, i giardini riscoprono i valori della natura e si ispirano a modelli pittorici. Nel corso dell’Ottocento con la diffusione di parchi, giardini e alberate pubbliche nascono qualificati spazi di socialità urbana. Il Novecento porta a nuove forme di progettazione, con l’attenzione alla sostenibilità e al recupero di aree degradate. Architetti e paesaggisti introducono nuovi stili che presto diventano tendenze che influenzano la progettazione dei giardini e dei parchi moderni.
Anche in Trentino, come nel resto dell’Italia, i giardini sono influenzati dalle tendenze estetiche delle varie epoche: a Trento, Bernardo Clesio accompagna la costruzione del Magno Palazzo con l’allestimento di giardini in sintonia con il gusto rinascimentale. Sulle colline della città giardini e parchi fanno da sfondo a ville signorili. Clima mite ed esposizione favorevole permettono nei secoli successivi di creare i giardini del Kurort di Arco e i parchi termali di Levico e Roncegno.
Ma l’evoluzione e l’attuale realtà dei giardini d’occidente è anche storia di scoperte esplorazioni, scambi, mode e passioni. I commerci di piante, iniziati nell’antichità sono stati e continuano ad essere i motori dei veloci spostamenti degli areali di molte specie botaniche. Nel XVII secolo dall’Occidente partono le prime spedizioni dei cacciatori di piante. I traffici si intensificano nel corso del XIX e XX secolo e finiscono con il dissolvimento degli imperi coloniali e la caduta delle monarchie. La più recente storia dei giardini non ha del tutto cancellato i movimenti dei cacciatori di piante, ormai finanziati e promossi da istituzioni scientifiche, in particolare gli orti botanici.